...per chi ha sangue istriano nelle vene per linea diretta,la splendida figura di questo Ufficiale Paracadutista non può che occupare un posto speciale nella memoria e nell'anima.
il web è giustamente pieno di ricordi ed omaggi dedicati al "Boccia" da cui qui si riprendono le parti più significative:
"Nato a Trieste il primo giugno 1974 da famiglia Istriana originaria di Pizzudo, frazione di Matterada nei pressi di Umago, costretta a lasciare la casa e la terra degli avi a seguito delle persecuzioni delle bande partigiane jugoslave nel 1943-45. Morto a Trieste, all alba del primo gennaio 2005, in un tragico quanto assurdo incidente di moto.
E oggi sepolto a Matterada, nella sua amata Istria, la terra rossa da lui cantata."
CV MIL/Capitano Paracadutista Cristian Pertan:
1993 - Presta servizio di leva preso il 9° B.tg d'assalto Col Moschin
1994 - Entra all'accademia militare di Modena
1996 - Terminata l'Accademia viene nominato sotto tenente di
fanteria e trasferito a Torino presso la Scuola mIlitare di
applicazione.
1998 - Viene nominato Tenente dei paracadutisti
1999 - Termina la scuola di applicazione a Torino e viene assegnato al 183° B.tg paracadutisti Nembo
Dal 1999 al 2004 partecipa attivamente a varie missioni nei Balcani (Bosnia - Kossovo) in qualità di Comandante di plotone prima e, successivamente al conseguimento dei gradi di Capitano, il primo settembre 2003, come Comandante di compagnia. Nel giugno 2004 viste le grandi doti attitudinali e il fortissimo spirito di cameratismo, viene trasferito presso la
presso la scuola Militare di Paracadutismo di Pisa in qualità di Capo Sezione Addestramento.
"Cristian Pertan, da tutti conosciuto con l affettuoso appellativo di Boccia , oltre che Ufficiale della
Folgore aveva molti interessi e in tutti profuse il suo grande amore, lo struggente sentimento, che lo legava alla terra dei Padri : l'Istria italiana. In tutti i luoghi e in tutte le circostanze profondeva il suo impegno di patriota per far conoscere la storia, il dramma e le meraviglie della terra istriana,
giuliana e dalmata. Alla sua terra dedicò delle poesie che divennero canzoni, musicate e cantate insieme all amico e
camerata Nello Gatta, con il quale formò il gruppo dei Non Nobis Domine , portate di giro per l'Italia, in decine di concerti. Grandissimo tifoso della Triestina, lo si riconosceva in qualsiasi stadio proprio per la sua bandiera blu con la Capra, simbolo dell Istria Anche in questo modo ha insegnato a centinaia di giovani a conoscere e amare quella bandiera. Accompagnava per mano e con affetto gli amici e tante altre persone a conoscere e apprezzare quelle terre italiane ormai quasi dimenticate e con i nomi stravolti dalla barbarie slava. Insegnava e tramandava, con i racconti e le canzoni, i tragici eventi che colpirono gli italiani invitando a recarsi sulle Foibe, anche quelle ancora nascoste dai governi sloveni e croati, e porgendo a tutti un fiore da gettare negli orridi carsici tomba di migliaia di italiani.
Parlava correntemente la lingua veneta-istriana e stimolava i tanti giovani, figli o nipoti di esuli, a parlarla per non far morire quella parlata che fa parte della Tradizione e della Cultura italica"
EDVINO DALMAS,nelle foto d'epoca spesso lo si vede con bascatura
(grigio-azzurra un pò piu scura del basco VAM) pugnale (daga) e la faccia giusta per uno che comandava i Parà che venivano lanciati sopra gli areoporti
militari per attaccarli (notoriamente ben difesi dalle minaccie via
terra,così come da quelle dal cielo)...
Dalmas era
nato a Zara nel 1895,e convinto irredentista si era arruolato in Italia
(allora quei territori erano Austro-Ungarici) sotto le insegne del
Regio Esercito.
Appena venne costituita la Regia Aeronautica ne venne a far parte come Ufficiale.
Dalmas
significa comando del I° Btg Paracadutisti d'Assalto (400 caxxutissimi
uomini alati)prima e degli ADRA poi, gli Arditi Distruttori Regia
Aeronautica.
nel
1943 è al comando degli ADAR (Arditi Distruttori Aeronautica
Repubblicana) a Tradate, costituiti dai vecchi Parà dell'ADRA della
Folgore e della Nembo, che poi verra denominato Battaglione Azzurro...
Leggenda.
Uomini così non li fanno più.
Forse hanno bombardato lo "stampino",,,
interessante ricordare come la Extrema Ratio abbia fatto una bella replica di quel
pugnale (daga) che viene attualmente consegnato -nel nome di una
splendida tradizione- agli INC freschi di brevetto dell'Arma Azzurra.
"nella limitatezza di ogni umana vita,io scelgo la via della eternità."
Yukio
Mishima. a metà degli anni '70 circolava nelle palestre di Karate in
Italia un bel poster in bianco e nero con la sagoma di un Samurai e le
parole di cui sopra; cartone grezzo ed opaco,molto differente da quei
poster traslucidi commerciali all'ora tanto in voga.
per
descrivere la poliedrica ed artistica vita di Mishima -almeno in Italia
e negli anni passati- parole come "fascista" e "paramilitare" si sono
sprecate,quando molto probabilmente nelle nobili tessere dell'Arte
letteraria da lui interpretata come riflesso autentico del suo vivere,
si adombra forte la figura di un Samurai d'altri tempi,in lotta contro
modernità e modernismo:
"La
gente si agita davanti a un muro buio e sogna di comprare lavatrici
elettriche e televisori, aspetta con ansia il domani anche se esso non
porterà a niente. Ed è lì che compaio io, e per il solo fatto che mostro
la realtà nella sua crudezza, si scatena un gran trambusto..."
un Seppuku a 44 anni nel 1970,lo avvierà per sempre sulla via dell'Eternità. OSU !
" Io non ho mai fatto il telo a scivolo, che e' stato tolto
dall'addestramento a causa dei troppi incidenti verificatisi. Ogni tanto
veniva esibito da qualche vecchio istruttore di palestra (spesso
olimpionico di qualcosa), ma siccome sono salito su quella torre, ti
garantisco che era piuttosto inquietante. Pensa che la torre che usavano
i primi libici era alta il doppio e oscillava come il budino... una
volta in cima saltavano con il paracadute... un secondo o due di
paracadute aperto, a dir molto. Ora sembrano metodi obsoleti, ma in
realta' erano propedeutici molto piu' degli attuali. La filosofia era
quella degli Arditi: non dovevi avere paura di niente; non importava se
eri alto o basso, piu' o meno forte, dovevi dimostrare che di morire non
te ne fregava nulla e, in effetti, fino a meta' anni 70, le truppe
scelte erano tutte informate a questo principio. Certo, la
professionalita' era importante, ma senza la motivazione non c'era
nemmeno modo di iniziare a dimostrarla. Pura selezione naturale, senza
tanti fronzoli: l'opposto della filosofia di oggi. Diciamo pure che
tutte le FS del mondo hanno copiato (e perfezionato) l'esperienza degli
italiani. Il SAS/SBS, con il quale avevamo una certa familiarita',
stimava moltissimo gli omologhi italiani. Direi che questa e' piu' che
un'attestazione. Il fatto e' che in Italia siamo campioni di disfattismo
e non sappiamo invece quanto abbiamo insegnato al mondo...."
ossia: morte
bianca. così avevano soprannominato i Russi durante la "guerra
d'inverno" lo sniper finlandese Simo Häyhä a causa dell'altissimo numero
di perdite da questi causate alla Armata Rossa;
si
parla di oltre 500 Soldati abbattuti come sniper utilizzando un fucile
Mosin Nagant modificato, più altri 200 con una SMG Suomi M31;
interessante notare che Simo normalmente non utilizzava ottiche e
nonostante questo gli vennero accreditati tiri letali ad oltre 400 metri
!
quando si
parla di stategia,Simo si legava perfettamente ad un ambiente innevato a
temperature sempre al di sotto dello zero (da quelle parti si arriva
anche a -40°) usando la neve e sovracombinazioni bianche per meglio
mimetizzarsi, portando con sè sempre un equipaggiamento minimale ed
addirittura tenendo in bocca della neve per abbattere la temperatura del
fiato e la successiva condensa per non tradire la sua presenza agli
occhi del nemico.
Simo
è considerato un Eroe in Finlandia ed è mancato alla veneranda età di
96 anni nel 2002,nonostante la morte in guerra l'ho abbia davvero
sfiorato da vicino:
un proiettile lo colpì in volto procurandogli danni irreversibili alla ossa del viso e della mandibola.
White
Death ossia la traduzione in inglese del termine usato dai Russi "
Belaya Smert" è anche il titolo di una bella canzone rock a Lui
dedicata:
https://www.youtube.com/watch?v=q5CaQ37VYvw
"Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita. " Oriana Fallaci (1929-2006)
nelle
imperscrutabili trame del destino,durante la nostra prima Missione
Militare dalla fine della 2GM, nel 1982 in Libano al seguito di
ITALCON,Le capitò di intevistare un giovane INC del Col Moschin,con il
grado di Sergente Maggiore.
"Con
il brevetto ancora fresco sono stato mandato a Beirut, in Libano, con
il Contingente Italiano della Forza Multinazionale di Pace. [...]
Così mi sono trovato a fare il fotografo,l’accompagnatore di
giornalisti, la scorta ad Angioni e alle varie autorità che giungevano
in continuazione e ogni tanto, mio malgrado, sono stato coinvolto in
azioni di intelligence. Mi sono trovato faccia a faccia con miliziani
ragazzini che ti puntavano addosso kalashnikov e rocketpropelled
grenade e che non avrebbero esitato un secondo a premere il grilletto.
Ho visto persone sventrate da trappole esplosive che stavano preparando,
ho visto ragazze che per un bacio attraversavano mezza città sfidando
sevizie e morte a ogni checkpoint o crocevia. Un giorno, poi, è
arrivata Oriana Fallaci e Charlie-Charlie ( il capo dell’ufficio stampa
e di intelligence ndr ) me l’haaffidatadicendomi di accompagnarla
dove voleva e di farle fare quello che voleva con l’unica condizione
che l’avrei dovuta riportare intatta. Io, l’incursore-fotografo Paolo
Nespoli ero diventato l’angelo custode della scrittrice-giornalista che
da bambino mi aveva fatto sognare di toccare la Luna. [...] Io, quasi 1
metro e 90 per 80 chili, lei una spanna abbondante in meno e neanche
la metà di me. E mi stuzzicava, con i suoi bei guantoni la metà dei
miei, tirandomi pugni nel bel mezzo della faccia. «Ma tu, cosa vuoi fare
da grande? » Non me lo aspettavo: «Mah, è complicato... e poi una
professione io già ce l’ho: sono incursore » "
questo
Sergente Maggiore del 9° con il cielo nel cuore come ogni
Paracadutista....sognava di andare ancora più in alto di un C-130 della
46a..
diventerà un Astronauta dell'ESA,ben 174 giorni di permanenza nello Spazio.il Suo nome:
Paolo Nespoli.
ps
dalle parole di questo formidabile Incursore Astronauta, sembra proprio
che fu l'Oriana a spronarlo a cercare la via dello spazio......di
sicuro Nespoli ispirò a Sua volta la Fallaci nel disegnare con le parole
il personaggio di Angelo nel libro Insciallah.
cliccando sulla foto si accede alla pagina defcon outlet per leggere la storia di questa Soldato d'altri tempi.
qui il suo impressionante curriculum militare e civile:
Career Objective: Liberation of U.S. POWs and Restoration o£
Constitutional government.
BS Lav Enforcement UNIVERSITY OF NEBRASKA
MS Military Science USA C4GS COLLEGE
MA Communications THE AMERICAN UNIVERSITY
Fluent in Mandarin and Swahili; Certified Hypnotherapist;
Certificates in Conservation and Wildlife Management;
Nevada Teaching Certificate.
Aug. 19 57 to Feb. 1979 U.S. ARMY SPECIAL FORCES
30 years of service to USG covert operations including:
* Principle Agent, Intelligence Support Activity (ISA).
* Chief of Congressional Relations, Office of the Secretary
of Defence, Pentagon.
* Commander, U.S. Special Forces, LATIN AMERICA.
* Chief, Special Actions, Army General Staff, Pentagon.
* Commander, Special Operations Forces, VIETNAM.
» Intelligence Officer, Delta Force, VIETNAM.
* Leader, 7 cross-border operations to rescue U.S. POWs.
* Engineer, HUGHES AIRCRAFT COMPANY.
* Security Consultant and Lecturer.
Awards: 62 Citations for Valor, Conspicuous Service Cross,
3 Silver Stars, 2 Legions of Merit, DFC, Soldier's
Medal, 8 Bronze Stars, Air Medals, 4 Army Commendations,
2 Purple Hearts, Presidential Citation, 7 Crosses of
Gallantry, 2 Gold Medals of Cambodia, Vietnam Medal of
Honor.
FREEDOM FOUNDATION George Washington Medal, MILITARY
ORDER OF WORLD WARS Patrick Henry Medal of Patriotism.
Special Skills: Commercial Pilot and Flight Instructor; 6th
Degree Blackbelt, TAE KWON-DO Karate; Master
Parachutist, Sanger, Pathfinder; Military Underwater
Diver and UDT.; Marathon Runner.
"..quanto
alla guerra che lei ha visto soltanto al cinematografo, per odiarla non
ho certo bisogno del suo presunto pacifismo. Infatti la conosco fin da
ragazzina quando insieme ai miei genitori combattevo per dare a lei e ai
suoi compari la libertà di cui vi approfittate"
Oriana Fallaci (1929-2006)
al centro in questo bellissima istantanea scattata nel 1968 a Hue ,in piena guerra del Vietnam.
a destra uno tra i più grandi fotoreporter di guerra in assoluto: gianfranco moroldo, l'ultimo Guerriero del fotogiornalismo (1927-2001)
" invece sono andato in giro per il mondo e adesso sto crepando quaggiù nel basso Congo"
un Mercenario vero.
Tullio
Moneta,Istriano di Fiume classe 1937 (qui in una suggestiva foto
d'epoca) in Congo ha combattuto (ed anche altrove) ma è
ancora vivo* e vegeto con il suo carico di testimonianze che sono state
anche raccolte in un libro, intitolato appunto Mercenario:
"un
giorno ci trovammo davnti a suore missionarie violentate dai Simba (i
seguaci di Patrice Lumumba di ispirazione marxista) tutte in stato
interessante; a salvarle era stata lo loro conoscenza della medicina;non
si salvarono purtroppo dei caschi blu dell'Onu che come è noto furono
trucidati e poi mangiati".
al soldo del mitico ex Ufficiale
Britannico della 2GM MIKE HOARE, Tullio Moneta non avendo fatto il
servizio militare,prima di essere inquadrato nel 5° Commando fu spedito
tra i Parà Belgi per l'addestramento;
lì conobbe il perchè del
nick "MAD" affibbiato a M.HOARE (mad significa pazzo)...per punire un
giovane sudafricano (un vero e proprio atleta competitivo) avendo questo
violentato una Congolese,gli sparò sugli alluci dei piedi in modo da
non farlo correre più.
con passaporto Sudafricano questo
mercenario italiano sembra rispecchiare in pieno i versi sopra riportati
tratti dalla canzone "il mercenario di Lucera" specie quando ritrova
gli amici di un tempo nelle Marche,ove la sua famiglia si era trasferita
dopo l'esodo forzato alla fine della 2GM:
mentre molti di questi
hanno fatto una onesta e proba vita come quel signore della canzone
(con le rate,la seicento,panciotto e doppiomento) lui nuotava in piscina
con NELSON MANDELA, quando era ancora vivo, essendogli vicino di casa
in Sudafrica dove tuttora abita...
* deceduto in data 31 Marzo 2022.
Fabrizio Quattrocchi MOVC
Contractor
Catania, 9 maggio 1968 – Iraq, 14 aprile 2004
" A chi cade combattendo
Dio concede in sorte bella
Di volare lieve lieve
Tra una nuvola e una stella.
In quell'angolo di cielo
Riservato a tutti noi,
Dove vivono in eterno
Santi, Martiri ed Eroi."
leggevo del diniego di dedicare una via nella città di Genova (ove Quattrocchi risiedeva) da parte delle autorità locali,una cosa di una tristezza infinita,visto che stiamo parlando di una Medaglia d'Oro al Valor Civile.
in ogni caso sulle parole del più suggestivo Inno dei Parà, "con la Morte a paro a paro",al nostro Contractor è già stato dedicato un angolo di cielo...
e magari anche una Stella,come quella che splende sul Nastrino/Medaglia a Lui conferita o come quella più brillante ancora che illuminerà per sempre le notti di Baghdad.
tratto dalla pagina facebook di DECON 1 SET 2015
nelle sue Bande Nere (dal colore delle corazze) questo leggendario capitano di ventura arruolava solo italiani, "i miglior fanti dell'epoca" come scriveva il Guicciardini, la maggior parte spinti da spirito di avventura più che da guadagno visto che il soldo (nell'etimologia della parola "SOLDATO") a volte non arrivava affatto.
le BANDE NERE rappresentavano,con una coesione derivante da una disciplina sconosciuta altrove,le migliore espressione della TATTICA sul campo di battaglia dell'epoca, basata su estrema mobilità dovuta ad Archibugieri, insuperabili nelle incursioni e nei colpi di mano sul campo di battaglia.
dopo la morte di Giovanni, dovuta a ferite da combattimento (e cancrena invano arrestata da amputazione) la compagnia delle BANDE NERE sopravvisse ancora per due anni, rimanendo forse la più famosa compagnia di Contractors ante litteram. epico il motto inciso sulla spada del Comandante o Capitano di Ventura:
"non mi snudare senza ragione,non mi impugnare senza valore"
un bel film del 2001 sotto la regia di E. OLMI copriva la
leggendaria figura del comandante di questa PMC dell'epoca:
"IL MESTIERE DELLE ARMI"
impossibile non rimarcare nel concetto di selezione del personale impiegato nelle BANDE NERE,lo stesso identico criterio usato da parte delle più importanti Compagnie di private security contractors di ingaggiare -se possibile- ex militari proveniente da Forze Speciali.
in questa bella istantanea, con bush hat e Rayban,osserviamo il fotoreporter ALMERIGO GRILZ; il primo Caduto in azione dai tempi della 2 Guerra Mondiale.
"RUGA" -come lo
chiamavano gli amici- aveva deciso di girare le zone di guerra più
"calde" del pianeta di quegli anni, dal "primo" AFGHANISTAN (invasione
sovietica) all'ETIOPIA sempre in prima linea con cinepresa e Nikon come
"protezione balistica"...
Cambogia di Pol Pot, Libano, Birmania,Filippine,Mozambico...
numerose
le operazioni militari alla quale aveva partecipato per riprendere e
testimoniare senza filtri la crudezza e la realtà dei conflitti, fino a
rimanerne ucciso in Caia nel maggio 1987 durante un attacco della
RENAMO. con una tradizione locale riservata solo ai guerrieri più
coraggiosi, il corpo del fotoreporter venne tumulato sotto un grande
albero,come riportato in quegli anni anche dalla rivista RAIDS.
.
al grande Almerigo Grilz è stata dedicata una puntata di TERRA! , a cura di TONI CAPUOZZO qualche anno fa.
pregevolissimo
il video a Lui dedicato e firmato da Gian Micalessin,che assieme a
Fausto Biloslavo formava un trio d'assalto (armati solo di Nikon)
dell'agenzia da loro stessi fondata a Trieste nei primi anni '80 e
chiamata Albatross,così come la sua biografia,tratta dal canale YouTube
di Fausto Biloslavo:
"Ruga" come lo chiamavano gli amici, è il primo giornalista italiano caduto su un campo di battaglia dalla fine della seconda querra mondiale. La passione per i reportage arriva dopo una gioventù spesa tra i viaggi "on the road" e l'impegno politico. Nel 1982 documenta l'invasione israeliana del Libano e il ritiro palestinese da Beirut. Nel 1983 fonda, assieme a Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, l'Albatross Press Agency. Nel 1983 i suoi servizi filmati al seguito della guerriglia afghana vengono trasmessi dai network Cbs. Continuando la sua collaborazione con la Cbs Almerigo documenta, nel 1984, il conflitto tra la guerriglia cambogiana e le truppe governative appoggiate dal Vietnam. I suoi servizi dal confine britannico-thailandese, dove divampa la guerra tra la minoranza etnica karen e le truppe di Rangoon, fanno il giro del mondo. I suoi articoli vengono pubblicati in Italia da Avvenire, Panorama e il Sabato, Rivista italiana difesa in Gran Bretagna dal Sunday Time e Jane's defence weekly, in Francia, dal settimanale L'Express. Agli inizi del 1985, racconta sempre la Cbs la guerra tra Iran e Iraq e realizza un approfondito reportage sul regime scita di Teheran. Qualche mese dopo è in Angola al seguito dei guerriglieri dell'Unità. Le sue immagini dal campo di battaglia di Mavinga disseminato di cadaveri di soldati governativi illustrano la ferocia del conflitto in corso nell'Africa australe. Nel 1986 è nelle Filippine per seguire, su incarico della rete televisiva statunitense Nbc, l'attività dei ribelli comunisti durante le elezioni che porteranno alla caduta del dittatore Ferdinand Marcos. Nel frattempo collabora con il Tg1, la televisione di stato tedesca Ndr e con Antenna 2. Nella primavera del 1986 è il primo giornalista a realizzare un reportage al seguito dei guerriglieri della Renamo in Mozambico. In Afghanistan documenta l'arrivo dei missili antiaerei Stinger che cambieranno le sorti del conflitto. In Etiopia racconta le vicende dei guerriglieri oromo impegnati nella lotta contro il regime Menghistu. Nel 1987 ritorna in Mozambico al seguito della Renamo. E' il suo ultimo reportage. All'alba del 19 maggio cade colpito a morte da una pallottola alla nuca mentre filma un attacco della guerriglia alla città di Caia.
il suo nome completo come espresso dal kanji in alto era MUSO GONNOSUKE
KATSUYOSHI ed è famoso per i due duelli con il suo contemporaneo e
leggendario MYAMOTO MUSASHI, l'uomo che affronto SESSANTA (!) duelli
all'ultimo sangue con KATANA e WAKIZASHI e che morì di vecchiaia..
MUSO (con la O lunga nella pronuncia) samurai degli inizi del 17°
secolo fu un guerriero di prim'ordine la cui fama non poteva che
incrociarsi sulla strada di una SFIDA a MUSASHI.
nella leggenda
non è ben chiaro se MUSO SAN abbia usato un bokuto (spada di legno) od
un BO (bastone lungo) contro MUSASHI,che usando una spada per mano
riusci a bloccare con una X mortale il legno di MUSO SAN...liberarsi per
questo ultimo era impossibile..e MUSASHI gli risparmiò la vita.
gli anni passavano ma l'unico tormento per MUSO era quello di rimediare
a quella umiliante sconfitta..si ritirò come un eremita tra le montagne
si dice ideando tutte le tecniche per il JO, il bastone corto,più
manovrabile del lungo BO, ideato dopo aver sognato uno spirito
premonitore.
pronto ad affrontare nuovamente MUSASHI, MUSO
risultò vincitore nel secondo duello..risparmiando a lui la vita così
come MUSASHI aveva fatto con lui anni prima...
a MUSO GONNOSUKE
si ascrive la via del JO (JO-DO) una vera e propria arte marziale
praticata con il bastone corto,derivata dalla versione "più cattiva" del
JO-JUTSU.
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